domenica 29 luglio 2018

"La bambina pugile" di Chandra Livia Candiani (poesia)

Certe mattine
al risveglio
c'è una bambina pugile
nello specchio,
i segni della lotta
sotto gli occhi
e agli angoli della bocca,
la ferocia della ferita
nello sguardo.
Ha lottato tutta la notte
con la notte, 
un peso piuma
e un trasparente gigante
un macigno scagliato
verso l'alto
e un filo d'erba impassibile
che lo aspetta
a pugni alzati:
come sono soli gli adulti. 

(Illustrazione dell'artista: Nicoletta Ceccoli)

martedì 26 giugno 2018

TE LA SEI CERCATA di Louise O'Neill


Trama:
In una cittadina di provincia dove tutti si conoscono, Emma O’Donovan è diversa. Lei è speciale: diciotto anni, bellissima, popolare, potente. è sempre perfetta e ama essere desiderata. Tutte le ragazze vorrebbero essere sue amiche, e tutti i ragazzi vorrebbero uscire con lei.
Fino a quella notte.
A quella festa d’estate, Emma era troppo ubriaca per rendersi conto di cosa stava accadendo, troppo ubriaca per dire basta, troppo ubriaca per ricordare. Ma quelle immagini, quelle fotografie che tutti hanno visto online, significano che non potrà mai dimenticare. E dopo la violenza comincia un nuovo incubo: Emma era speciale, ma ora è solo una fonte di imbarazzo. è sulla bocca di tutti, assurdamente additata e accusata. Davvero se l’è cercata? Davvero è sua la colpa? Senza punti di riferimento, Emma comincia a dubitare persino di se stessa.

Commento a cura di:

sabato 23 giugno 2018

"Abbracciarsi" di Chandra Livia Candiani (poesia)

«L'universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa cosí:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali, 
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l'altro».

sabato 16 giugno 2018

"Se" di Joseph Rudyard Kipling (poesia)

Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!

sabato 2 giugno 2018

"Il violinista pazzo" di Fernando Pessoa (poesia)










Non fluì dalla strada del nord
né dalla via del sud
la sua musica selvaggia per la prima volta
nel villaggio quel giorno.

Egli apparve all' improvviso nel sentiero,
tutti uscirono ad ascoltarlo,
all' improvviso se ne andò, e invano
sperarono di rivederlo.
La sua strana musica infuse
in ogni cuore un desiderio di libertà.
Non era una melodia,
e neppure una non melodia.

In un luogo molto lontano,
in un luogo assai remoto,
costretti a vivere, essi
sentirono una risposta a questo suono.
Risposta a quel desiderio
che ognuno ha nel proprio seno,
il senso perduto che appartiene
alla ricerca dimenticata.

La sposa felice capì
d' essere malmaritata,
L' appassionato e contento amante
si stancò di amare ancora,
la fanciulla e il ragazzo furono felici
d' aver solo sognato,
i cuori solitari che erano tristi
si sentirono meno soli in qualche luogo.

In ogni anima sbocciava il fiore
che al tatto lascia polvere senza terra,
la prima ora dell' anima gemella,
quella parte che ci completa,
l' ombra che viene a benedire
dalle inespresse profondità lambite
la luminosa inquietudine
migliore del riposo.

Così come venne andò via.
Lo sentirono come un mezzo-essere.
Poi, dolcemente, si confuse
con il silenzio e il ricordo.

Il sonno lasciò di nuovo il loro riso,
morì la loro estatica speranza,
e poco dopo dimenticarono
che era passato.

Tuttavia, quando la tristezza di vivere,
poiché la vita non è voluta,
ritorna nell' ora dei sogni,
col senso della sua freddezza,
improvvisamente ciascuno ricorda -
risplendente come la luna nuova
dove il sogno-vita diventa cenere -
la melodia del violinista pazzo.

domenica 27 maggio 2018

"Ti meriti un amore" di Frida Kahlo (poesia)

Ti meriti un amore che ti voglia 
spettinata, 
con tutto e le ragioni che ti fanno 
alzare in fretta, 
con tutto e i demoni che non ti 
lasciano dormire. 
Ti meriti un amore che ti faccia 
sentire sicura, 
in grado di mangiarsi il mondo 
quando cammina accanto a te, 
che senta che i tuoi abbracci sono 
perfetti per la sua pelle. 
Ti meriti un amore che voglia ballare 
con te, 
che trovi il paradiso ogni volta che 
guarda nei tuoi occhi, 
che non si annoi mai di leggere le 
tue espressioni. 
Ti meriti un amore che ti ascolti 
quando canti, 
che ti appoggi quando fai la ridicola, 
che rispetti il tuo essere libera, 
che ti accompagni nel tuo volo,                                (Ambrogio Antonio Alciati, Il convegno
che non abbia paura di cadere. 
Ti meriti un amore che ti spazzi via le 
bugie 
che ti porti il sogno, 
il caffè 
e la poesia.

sabato 19 maggio 2018

“Mare al mattino” di Konstantinos Kavafis (poesia)



Dalla raccolta "Settantacinque poesie" edita Einaudi, 1992.

Che io mi fermi qui; per un’occhiata alla natura anch’io.
Di un cielo sgombro e del mare al mattino
il blu brillante con la gialla riva; tutto
bello, e tutto in piena luce.


Che io mi fermi qui. E m’illuda di aver visto
(certo che ho visto, in quell’attimo di sosta);
non vittima anche qui dei miei abbagli
dei miei ricordi dei miei fantasmi di lussuria.

giovedì 17 maggio 2018

APOCALISSE PELUCHE di Carlton Mellick III


Trama:
La guerra tra i giocattoli e gli umani è giunta al termine.E hanno vinto i giocattoli. Peluche, bambole e soldatini dotati di intelligenza artificiale non ne potevano più di venire maltrattati da bambini viziati e distrutti al minimo accenno di ribellione. Senza libertà, senza diritti, senza una speranza per il futuro, la loro unica possibilità di salvezza era di sterminare gli umani. Iniziò la rivolta. 
Julie è una ragazza sopravvissuta per sette anni dopo la rivolta dei giocattoli. Per riuscire a infiltrarsi tra loro e cercare i propri genitori, detenuti in un campo di concentramento, si è sottoposta a una serie di interventi per divenire identica a un panda peluche. Le manca solo la pelliccia sul volto. L’invasione del bunker sotterraneo, in cui abita con una comunità di umani, la costringe ad accelerare i propri piani. Mentre gli umani vengono sterminati, lei indossa una maschera da panda e tenta di farsi passare per un peluche, cercando di non farsi fissare troppo da vicino.
Riuscirà a ingannare gli altri giocattoli e a ritrovare i propri genitori?

Commento a cura di 

A seguito di un'interessante discussione sui libri "strani" è uscito fuori questo titolo, la cui copertina ci dà già un suggerimento circa il genere di appartenenza, ovvero "bizarro fiction". Devo ammettere che prima d'ora non mi ero mai soffermata su quanto potessero essere "bizzarre" certe mie letture passate che, ingenuamente, consideravo soltanto narrativa. Adesso le guardo con un occhio più critico e mi rendo conto che possono benissimo essere collocate all'interno di questo genere.

Ma veniamo al romanzo. Sulla trama preferisco non dilungarmi più di tanto, ma darvi piuttosto un accenno. Ci troviamo in un futuro non precisato, non molto lontano dai giorni nostri, nel quale i giocattoli - seminando morte e distruzione - hanno conquistato il predominio a discapito degli esseri umani che si trovano a soccombere di fronte a queste intelligenze artificiali dall'aspetto apparentemente innocuo.

Tra i pochi superstiti c'è la giovanissima Julie che ha una missione ben precisa da portare a termine. Anche se consapevole che il suo viaggio sarà costellato da innumerevoli pericoli, la ragazza non demorde. Addirittura, per riuscire ad infiltrarsi e a mimetizzarsi con maggior facilità tra i nemici, si è fatta innestare sul proprio corpo parti di peluche per assomigliare il più possibile ad un tenero panda di stoffa.
Sarà in grado la nostra estemporanea paladina di raggiungere l'obiettivo che si è prefissata o gli ostacoli che incontrerà sul suo cammino ne influenzeranno le scelte? Non sarò io a rispondere a questo interrogativo, ma se ho avuto la capacità di incuriosirvi l'unica soluzione è LEGGERLO
"Apocalisse peluche" è un romanzo breve - senza infamia e senza lode - da considerarsi più che altro un libro  di puro intrattenimento. Potrebbe altresì essere definito come un retelling di "Toy Story", ma in salsa post-apocalittica condita da un tocco splatter. Lo stile di Carlton Mellick III è sciolto e immediato, l'espediente narrativo del flash-back è ben dosato e funziona, aprendoci di volta in volta uno scorcio sul passato che ha portato a questo presente di devastazione e annientamento del genere umano. L'originalità è il maggior pregio di questo libro, trama e personaggi risultano coerenti con l'ambientazione indicata.
Peccato che la brevità non giochi pienamente a suo favore, troppi dettagli importanti sono stati tralasciati, trasmettendo una sensazione di incompiutezza e insoddisfazione in chi legge.
Ciò nonostante non mi sento di bocciarlo, tuffarmi in questa strampalata avventura è stato piacevole, perciò... promosso! :)

Giudizio:



sabato 12 maggio 2018

Dino Buzzati e l'arte del racconto

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"Ha vissuto tutta la vita cercando di adattare una realtà ingombrante, rumorosa e ottusa alla sua fantasia disciplinata. Una battaglia contro la banalità quotidiana, che nel suo pessimismo sapeva persa in partenza."



Per la prima volta in tutta la mia vita ho sentito la necessità fisiologica di recuperare tutto il possibile di questo autore, purtroppo sottovalutato ai giorni nostri e per fortuna ristampato da Mondadori nella sua collana "Oscar Mondadori", riconoscibile dal famigerato angolino mancante (le prime tre immagini sono esplicative, in tal senso).


domenica 6 maggio 2018

"Il flauto di vertebre" di Vladimir Vladimirovič Majakovskij (poesia)

PROLOGO

A voi tutte che siete piaciute o piacete,
che conservate icone nell’antro dell’anima,
come coppa di vino in un brindisi,
levo il cranio ricolmo di canti.

Sempre più spesso mi chiedo
se non sia meglio mettere un punto
d’un proiettile sulla mia sorte.
Oggi darò
in ogni caso,
un concerto d’addio.

Memoria!
Raduna nella sala del cervello
le schiere inesauribili delle amate.
Da un occhio all’altro effondi il sorriso.
D’antiche nozze travesti la notte.
Di corpo in corpo effondete la gioia.
Che nessuno dimentichi una simile notte.
Oggi io suonerò il flauto
sulla mia colonna vertebrale.

domenica 29 aprile 2018

"Cuore corazza" di Mario Benedetti (poesia)



Perché ti ho e non ti ho
perché ti penso
perché la notte è qui ad occhi aperti
perché la notte passa e dico amore
perché sei qui a riprendere la tua immagine
e tu sei meglio di tutte le tue immagini
perché sei bella dai piedi fino all’anima
perché sei buona dall’anima fino a me
perché dolce ti nascondi nell’orgoglio
piccola e dolce

cuore corazza
perché sei mia
perché non sei mia
perché ti guardo e muoio
e peggio ancora muoio
se non ti guardo amore
se non ti guardo
perché tu esisti sempre ovunque
ma esisti meglio dove io ti voglio
e la tua bocca è sangue
e senti freddo
io devo amarti amore
ti devo amare
anche se la ferita fa male per due
anche se ti cerco e non ti trovo
e anche se
la notte passa e io ti ho
e non ti ho.

giovedì 26 aprile 2018

Ornella Calcagnile - Wolves Coast (Recensione)





Wolves Coast è una ridente località che ai turisti appare come un semplice luogo di vacanza. Nessuno penserebbe mai a una terra di conflitti che ha visto affrontarsi coloni e amerindi, nessuno si aspetterebbe che quella faida si sia trascinata in sordina per secoli fino a esplodere in una battaglia tra popolazioni vicine, eppure per certi versi distanti.
Howi è un giovane di South Wolves con il cuore ferito e un enorme segreto a gravargli sulle spalle, ma con una solida comunità su cui poter contare. Emily è una ragazza di città, delusa dagli affetti, con uno spiccato desiderio di libertà e in cerca della propria strada, una ricerca che la porterà a Wolves Coast. Due personalità che, sebbene diverse, riescono a unirsi profondamente nell’arco di un’estate e a spalleggiarsi in uno scontro senza eguali per quel lembo di costa tanto desiderato da una fazione e tanto protetto dall’altra.
Amore e guerra sono vicini più che mai, ma il primo sopravvivrà alla seconda?

“La lettura scorre con piacere, il mondo di Wolves Coast è ben strutturato, con i suoi miti e le sue leggende. Una lettura che consiglio a tutti gli amanti del genere.” (LE TAZZINE DI YOKO)

“Un fantasy che mette in campo sentimenti importanti, quali i legami familiari, l'orgoglio di appartenere alla propria terra, il desiderio di proteggerla, l'altruismo e l'accoglienza.” (LEGGENDO ROMANCE)

“I personaggi sono vari e ben delineati; ho odiato e amato, riso e sperato e posso ammettere anche di essermi commossa in un punto. Se avete amato Twilight, TVD e Shiver questo romanzo fa al caso vostro.” (LIBRI RIFLESSI IN UNO SPECCHIO)



Recensione

lunedì 23 aprile 2018

Leonardo Marini - Odisseo. La forza dell'amore (Recensione)



"Un fantasy mitologico in prima persona sullo sfondo dell’Antica Grecia. In Odisseo: La forza dell’Amore, il lettore seguirà le avventure e gli amori del giovane Odisseo e le peripezie che lo porteranno ad affrontare il famigerato Minotauro. Si ritroverà completamente catapultato in un’altra epoca, un’epoca all’insegna degli eroi, del mistero, degli intrighi, delle forze soprannaturali che regnano sugli uomini, decidendo il loro destino e aiutandoli – o sfavorendoli – nelle loro imprese. Vivamente consigliato agli amanti del fantasy dalle sfumature storiche e dei romanzi young adult."

[L'Editore]


sabato 21 aprile 2018

"Lasciarti essere te" di Erich Fried (poesia)

Te
lasciarti essere te
tutta intera


Vedere

che tu sei solo
se sei
tutto ciò che sei
la tenerezza
e la furia
quel che vuole sottrarsi
e quel che vuole aderire


Chi ama solo una metà

non ti ama a metà
ma per nulla
ti vuole ritagliare a misura
amputare
mutilare


Lasciarti essere te

è difficile o facile?
Non dipende da quanta
intenzione o saggezza
ma da quanto amore e quanta
aperta nostalgia di tutto -
di tutto
quel che tu sei


Del calore

e del freddo
della bontà
e della protervia
della tua volontà
e irritazione
di ogni tuo gesto
della tua ritrosia
incostanza
costanza


Allora

questo
lasciarti essere te
non è forse
così difficile.

CANTO DELLA STRADA APERTA di Walt Whitman (poesia)

A piedi e con il cuore leggero mi avvio per la strada aperta, 
In salute, libero, il mondo davanti a me.
Il lungo sentiero di terra mi porterà dovunque io decida. 
Non chiedo la buona sorte, io sono la buona fortuna, 
Quindi non mi lamento, né indugio oltre; 
Non ho bisogno di nulla. 
Finite sono le beghe casalinghe, le critiche querule, i libri stantii. 
Forte ed autosufficiente 
io viaggio per la strada aperta. 
La terra – essa mi basta. 
Non voglio che le costellazioni si avvicinino; stanno bene dove sono. 
Nella strada la prova della saggezza,  
Che non può essere valutata nelle scuole, o passata dall’uno all’altro. 
La saggezza è dell’anima; ha in sé la sua validazione. 
È la certezza della realtà e dell’immortalità delle cose: È l’eccellenza. 
È qualcosa nella sfumata visione del mondo 
Che è spinto fuori dall’anima. 
Dove sarà colui che farà cadere il velo per te e per me? 
Lungo i sentieri ed i pratoni aperti del mondo 
In ogni momento 
sceglierò il vivere alla vita.

sabato 14 aprile 2018

"Il genio della massa" di Charles Bukowski (Poesia)

C'è abbastanza perfidia, odio, violenza, assurdità nell'essere umano medio
per rifornire qualsiasi esercito in qualsiasi giorno

E i migliori assassini sono quelli che predicano la vita
E i migliori a odiare sono quelli che predicano l'amore
E i migliori in guerra – in definitiva – sono quelli che predicano la pace

Quelli che predicano Dio hanno bisogno di Dio
Quelli che predicano la pace non hanno pace
Quelli che predicano amore non hanno amore

venerdì 6 aprile 2018

"Le ho mai raccontato del vento del nord" di Daniel Glattauer


Trama:
Un'email all'indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l'impaccio iniziale, tra Emmi Rothner - 34 anni, sposa e madre irreprensibile dei due figli del marito - e Leo Leike - psicolinguista reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale - si instaura un'amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d'amore epistolare dell'era Internet, il romanzo descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventa virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?

Commento a cura di 
Tutto comincia - se per sbaglio o per fortuna lo lascio decidere a voi - da una banale e-mail inviata per equivoco al destinatario errato. 
Un uomo (Leo) e una donna (Emmi) - che non si sono mai incontrati prima - iniziano una fitta corrispondenza in via telematica; in un primo momento, instaurando una piacevole amicizia fatta di battute scherzose, commenti maliziosi, disparate supposizioni su come sia "nella vita vera" l'altro... 

giovedì 5 aprile 2018

Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo - Il ragazzo invisibile



Scritto dagli sceneggiatori del film-evento di Gabriele Salvatores, un romanzo avvincente, che con profondità, ironia e fantasia racconta grandezza e limiti dell’adolescenza e la magia del diventare adulti senza perdere il sogno e l’immaginazione. Una storia magica, per diventare grandi e per tornare ragazzi. Ci vogliono superpoteri per superare l’adolescenza... Michele ha tredici anni, vive in una piccola città di mare e la sua vita è un disastro. A scuola è impopolare, i suoi voti sono pessimi e Stella, la ragazza nuova che a lui piace moltissimo, nemmeno si accorge della sua esistenza. L’unico rifugio di Michele sono le avventure dei supereroi a fumetti di cui è accanito lettore, mentre le sue giornate scorrono tristi e monotone, tra i bulli della scuola che lo prendono di mira con i loro scherzi crudeli e le premure di sua madre, che per quanto si sforzi non sembra proprio riuscire a capirlo. Ma poi, un giorno, inaspettatamente, accade qualcosa di straordinario: Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile. La più incredibile avventura della sua vita sta per avere inizio.




📚 Recensione 📚

sabato 31 marzo 2018

Gesù di Giovanni Pascoli (poesia)



E Gesù rivedeva, oltre il Giordano,
campagne sotto il mietitor rimorte,
il suo giorno non molto era lontano.

E stettero le donne in sulle porte
delle case, dicendo: Ave, Profeta!

Egli pensava al giorno di sua morte.
Egli si assise, all’ombra d’una mèta
di grano, e disse: Se non è chi celi
sotterra il seme, non sarà chi mieta.

 Egli parlava di granai ne’ Cieli:
e voi, fanciulli, intorno lui correste
con nelle teste brune aridi steli.

Egli stringeva al seno quelle teste
brune; e Cefa parlò: Se costì siedi,
temo per l’inconsutile tua veste;

Egli abbracciava i suoi piccoli eredi:
-Il figlio  Giuda bisbigliò veloce-
d’un ladro, o Rabbi, t’è costì tra ‘piedi: 

Barabba ha nome il padre suo, che in croce
morirà.- Ma il Profeta, alzando gli occhi
 -No-, mormorò con l’ombra nella voce,
e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.